I DIRITTI IN ITALIA TRA UNIONE EUROPEA, STATO E REGIONI
Abstract
La dottrina italiana ha tradizionalmente individuato nel concetto di forma di stato lo strumento teoretico per analizzare i rapporti esistenti tra gli elementi costitutivi dello Stato e, quindi, tra l’autorità e la libertà, ossia tra la sfera del potere pubblico e i soggetti destinatari degli atti con i quali si esercita formalmente il potere.La dottrina italiana ha tradizionalmente individuato nel concetto di forma di stato lo strumento teoretico per analizzare i rapporti esistenti tra gli elementi costitutivi dello Stato[1] e, quindi, tra l’autorità e la libertà, ossia tra la sfera del potere pubblico e i soggetti destinatari degli atti con i quali si esercita formalmente il potere.[2]
[1] G. U. Rescigno, Forme di Stato e forme di governo, in Enc. Giur., Roma, Treccani, 1989, ad vocem parla di “modo di essere dello Stato considerato nel suo insieme rispetto ai suoi elementi costitutivi (oppure, detto diversamente, che descrive il rapporto o i rapporti fondamentali tra lo Stato, visto come unità sintetica, e i suoi elementi costitutivi essenziali)” (p. 1).
[2] L’analisi delle forme di dominio politico, come ricorda M. Volpi (Libertà e autorità, Torino, Giappichelli, 2000, p. 11) non sono state per molto tempo distinte, solo la dottrina più recente ha costruito la dicotomia forma di stato – forma di governo; tuttavia, la loro distinzione netta appare ancora in discussione se si pensa che lo stesso fenomeno del federalismo-regionalismo è imputato da alcuni alla forma di Stato, ad altri a quella di Governo, ad altri ancora alla tipologia si Stato (F. Lanchester, Stato, forme di, in Enc. Dir., Milano, Giuffrè, 1990, pp. 796 e ss.).
La dottrina italiana ha tradizionalmente individuato nel concetto di forma di stato lo strumento teoretico per analizzare i rapporti esistenti tra gli elementi costitutivi dello Stato